Infiammazione della cornea : la cheratite

La cheratite è un’infiammazione della cornea, la parte anteriore trasparente del bulbo oculare, costantemente ricoperta dal film lacrimale.

I segni della cheratite sono considerati soggettivi fotofobia, blefarospasmo, sensazione di corpo estraneo, e/o oggettivi come iniezione pericheratica, congiuntivite peribulbare, infiltrati stromali e lesioni epiteliali.

Tipologie

Le cheratiti possono essere distinte in superficiali che, dopo la guarigione, generalmente non lasciano cicatrici, da quelle profonde, che possono lasciare porzioni di cornea non perfettamente trasparenti (leucoma corneale); se il leucoma è posizionato in prossimità dell’asse visivo principale può ridurre la capacità visiva.

Anche un’ulcera corneale può essere definita una forma di cheratite, con lesione che interessa l’epitelio e lo stroma sottostante (vedi immagine).

Immagine di un’ulcera corneale alla lampada a fessura. La freccia rossa mostra la lesione. La luce blu associata a colorazione con fluorescina evidenzia l’area di lesione che appare verde.

Cause

Le cheratiti possono essere causate da agenti fisici, chimici e biologici. Le più comuni dovute ad agenti fisici sono quelle da esposizione ai raggi ultravioletti, definita cheratite attinica. Per quelle da agenti chimici bisogna considerare le forme da acidi e da sostanze alcaline, generalmente più gravi; le più frequenti sono quelle da calce. Mentre le cheratiti da agenti biologici possono essere dovute a batteri, funghi, virus o protozoi. La diagnosi eziologica in questi casi può essere difficoltosa sulla base dei soli segni clinici, per cui nelle forme più gravi è necessario effettuare localmente prelievi per esami microbiologici e citologici.

Diagnosi

La diagnosi di una presunta cheratite ha inizio con l’anamnesi e successivamente, si procede con una valutazione oculare esterna, in cui l’oculista osserva l’aspetto degli occhi del paziente, la congiuntiva, le palpebre, la cornea e l’apparato lacrimale. Questo tipo di analisi viene effettuata con uno strumento chiamato lampada a fessura, costituito da una sorgente luminosa e da una lente d’ingrandimento, con l’ausilio di coloranti (vedi immagine).

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