Nevo della coroide

Il nevo della coroide è una neoplasia benigna che origina dai melanociti dell’uvea, lo strato vascolare dell’occhio di cui fa parte la coroide, strato che sta dietro la retina.
Il suo reperto di solito è casuale, a seguito di un esame del fundo oculare, poiché i nevi coroideali sono asintomatici.
Appare come un’area più scura, marroncino-verdastra o grigiastra, a causa della sua pigmentazione.
Ha forma di solito tondeggiante a margini ben visibili, e spesso sono evidenti delle concrezioni dure nel suo contesto dette drusen.
Può avere un’estensione massima di circa 5 mm e spessore massimo di 2 mm.

È importante un’ accurata valutazione oculistica con ecografia e OCT, per una diagnosi differenziale con altre formazioni pigmentate.
Fondamentale è escludere l’ ipotesi di un melanoma, di solito più grande e spesso, a margini irregolari,privo di drusen, di colore più arancio, con fluido sottoretinico, che mostra una progressione nel tempo.
Spetta all’ oculista definire i tempi e le modalità del follow-up.

Nevo di Ota

Il nevo di Ota è una melanocitosi oculodermica, molto comune nelle popolazioni asiatiche e africane. Il suo esordio di solito è alla nascita ed è caratterizzato da pigmentazione di colore grigio-bluastro, a chiazze che si localizzano sulla cute del viso, lungo la distribuzione della ramificazione oftalmica e mascellare del nervo trigemino. Nel 70% dei casi è interessata monolateralmente la sclera. Di solito, il nevo di Ota si stabilizza in età adulta, ma si associa ad un maggiore rischio di glaucoma e melanoma uveale. A volte possono essere presenti lesioni a livello della cornea, della retina, del timpano, della muscosa nasale, della faringe e del palato. Il nevo di Ota è una malattia isolata, ma può associarsi a nevo di Ito o al nevo spilus.

Nevo di Ota a livello della sclera
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