Cheratite da herpes simplex

La cheratite da herpes simplex solitamente colpisce la superficie corneale, ma a volte può coinvolgere lo stroma corneale, l’endotelio corneale, la camera anteriore e l’iride.

La sintomatologia comprende sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia ed iperemia congiuntivale. Le recidive sono frequenti e possono determinare ulcerazione, cicatrizzazione permanente, opacizzazione della corneale e assottigliamento dello stroma corneale, com conseguente riduzione della vista.

Cheratite dendritica

La diagnosi si basa sull’esame obiettivo alla lampada a fessura che permette di evidenziare la presenza della caratteristica ulcera corneale dendritica o talvolta tramite tampone della lesione con colture virali.
I pazienti affetti da questa patologia sono quasi sempre gestiti da uno specialista in oftalmologia. Se si verifica coinvolgimento stromale o uveale, il trattamento è più complesso e il ricorso ad un oculista è indispensabile.

Retinite pigmentosa

La retinite pigmentosa è una malattia progressiva e bilaterale della retina, dei fotorecettori (coni e bastoncelli) e dell’epitelio pigmentato retinico, causata da varie mutazioni genetiche a carico di queste strutture.

La retina riduce progressivamente la propria capacità di trasmettere le informazioni visive.
Il processo patologico inizia con alterazioni dell’epitelio pigmentato retinico. All’esame del fondo oculare sono visivamente riscontrabili dei caratteristici depositi retinici di pigmento.

Retinite pigmentosa


La diagnosi si basa sulla documentazione di perdita progressiva nelle funzioni dei fotorecettori tramite elettroretinografia (ERG) e test del campo visivo. 

Gli individui che ne sono affetti accusano dapprima una difficoltà di adattamento al buio, seguita da una perdita della visione periferica. Nella fase terminale della malattia si può anche verificare la perdita della visione centrale.

Non vi è alcun modo di riparare i danni indotti dalla retinite pigmentosa, ma la vitamina A palmitato, acidi grassi omega-3 e luteina più zeaxantina possono contribuire a rallentare la progressione della perdita della vista.

Sinchisi Scintillante

La sinchisi scintillante è una rara condizione oculare degenerativa caratterizzata dall’accumulo di cristalli di colesterolo nell’umor vitreo dell’occhio.

Sinchisi scintillante


Essa è caratterizzata da piccole opacità dorate, altamente rifrangenti, composte da colesterolo puro. Questa condizione colpisce tipicamente entrambi gli occhi, non ha predominanza di sesso o razza e si verifica in pazienti adulti.
La sinchisi scintillante è asintomatica.
I pazienti che presentano sintomi come diminuzione dell’acuità visiva o dolore oculare devono essere valutati per altre malattie o eziologie traumatiche.
L’esame del fondo oculare con oftalmoscopia indiretta o biomicroscopia con lampada a fessura rivelerà la sinchisi scintillante.
Poiché la sinchisi scintillante è considerata una condizione oculare non progressiva ed asintomatica, il trattamento di solito non è necessario.

Papilla di Bergmeister

La papilla di Bergmeister fu segnalata per la prima volta dall’oftalmologo austriaco Dr. Otto Bergmeister nel 1877.

La freccia blu indica il residuo epipapillare

Chiamata anche velo epipapillare, è un residuo della guaina fibrosa che circonda l’arteria ialoide fetale durante lo sviluppo embrionale. La papilla di Bergmeister è asintomatica e si rileva spesso come riscontro occasionale in una visita oculistica di routine.

Cataratta polare anteriore

Le cataratte polari anteriori sono opacità del cristallino congenite che coinvolgono la capsula anteriore e la corteccia sottocapsulare.

Sono tipicamente di piccole dimensioni, mono o bilaterali, simmetriche, e non determinano nella maggior parte dei casi disturbi visivi significativi.

Cataratta polare anteriore

Anello di Weiss

L’anello di Weiss è un tipo di corpo mobile vitreale. Essi sono spesso causati dal restringimento dell’umor vitreo, che è la sostanza gelatinosa che si trova all’interno dell’occhio.
Il restringimento del vitreo fa sì che questi detriti di materiale simile al collagene diventino visibili come macchie o fili fluttuanti nel campo visivo. Questo è più comune quando si invecchia ed è più evidente quando si spostano gli occhi su uno sfondo chiaro.

La freccia blu indica l’anello di Weiss

Quindi l’anello di Weiss è un corpo mobile vitreale a forma di anello molto più grande che si viene a formare da un distacco posteriore del vitreo intorno alla testa del nervo ottico, quando il vitreo si stacca dalla retina.
La sintomatologia può includere:
– Uno o più corpi mobili circolari, ovoidali o a forma di linea piegata;
– Lampi di luce casuali nel campo visivo, noti come fotopsie.
L’anello di Weiss è solitamente innocuo e alla fine scomparirà da solo, in un piccolo numero di casi un un distacco posteriore del vitreo può causare una lacerazione della retina. Questi sono minacciosi per la vista e quindi è opportuno consultare un oculista.

Linea di Hudson-Stahli

La linea Hudson–Stahli è una linea di deposizione di ferro situata al confine tra il terzo medio e quello inferiore della cornea, nell’epitelio corneale. Di solito ha uno spessore di circa 0,5 mm ed è lungo 1–2 mm.

La freccia gialla indica la linea di Hudson- Stahli

È generalmente orizzontale, con possibile leggera tendenza al ribasso nel mezzo. È presente normalmente nelle persone di età superiore ai 50 anni, ma sembra scomparire in una certa misura all’età di 70 anni.

Sinechie

Le aderenze pupillari, o sinechie, si formano tra l’iride e le altre strutture della camera anteriore dell’occhio in seguito a processi infiammatori o a traumi oculari.

Sinechie posteriori

Quando l’ iride aderisce alla cornea di definisce la sinechia anteriore, invece sinechia posteriore quando l’iride aderisce al cristallino.
Si evidenziano come deformazioni dell’iride (orlo pupillare non rotondo).

Cataratta puntata cerulea

È un tipo di cataratta congenita non comune, asintomatica, che si riscontra il più delle volte accidentalmente, durante una visita oculistica.

Cataratta puntata cerulea

Le persone che presentano questo tipo di cataratta hanno una maggior probabilità di sviluppare la cataratta senile in un tempo più precoce.
Si caratterizza per la presenza di opacità puntiformi bluastre nella parte corticale del cristallino.
Non determina disturbo della visione.

È necessario il monitoraggio oculistico.

Nevo della coroide

Il nevo della coroide è una neoplasia benigna che origina dai melanociti dell’uvea, lo strato vascolare dell’occhio di cui fa parte la coroide, strato che sta dietro la retina.
Il suo reperto di solito è casuale, a seguito di un esame del fundo oculare, poiché i nevi coroideali sono asintomatici.
Appare come un’area più scura, marroncino-verdastra o grigiastra, a causa della sua pigmentazione.
Ha forma di solito tondeggiante a margini ben visibili, e spesso sono evidenti delle concrezioni dure nel suo contesto dette drusen.
Può avere un’estensione massima di circa 5 mm e spessore massimo di 2 mm.

È importante un’ accurata valutazione oculistica con ecografia e OCT, per una diagnosi differenziale con altre formazioni pigmentate.
Fondamentale è escludere l’ ipotesi di un melanoma, di solito più grande e spesso, a margini irregolari,privo di drusen, di colore più arancio, con fluido sottoretinico, che mostra una progressione nel tempo.
Spetta all’ oculista definire i tempi e le modalità del follow-up.

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