L’Occhio di Horus è un antico simbolo egizio di protezione, potere reale e buona salute. L’occhio di Horus è simile all’occhio di Ra, che appartiene a un dio diverso, Ra, ma rappresenta molti degli stessi concetti. Gli amuleti funerari erano spesso realizzati a forma di Occhio di Horus, che aveva lo scopo di proteggere il faraone nell’aldilà e di scongiurare il male. I marinai dell’antico Egitto e del Medio Oriente dipingevano spesso il simbolo sulla prua delle loro navi per garantire una navigazione sicura.
Rappresentazione del Sole e della Luna
Gli egiziani spesso si riferivano al Sole e alla Luna come agli “occhi” di dei particolari. L’occhio destro del dio Horus, per esempio, era equiparato al sole e il suo occhio sinistro alla luna. A volte gli egiziani chiamavano l’occhio lunare “Occhio di Horus”, e l’occhio solare “Occhio di Ra”. L’emblema del Sole a forma di disco giallo o rosso nell’arte egizia rappresenta l’occhio di Ra. Questo emblema appare spesso in cima alle teste delle divinità associate al Sole, incluso lo stesso Ra, per indicare i loro legami con il Sole.
Mito di Ra e di Horus
L’Occhio di Ra o Occhio di Re è un essere nell’antica mitologia egizia che funziona come una controparte femminile del dio Sole Ra, considerata una forza violenta che sottomette i suoi nemici. L’Occhio è un’estensione del potere di Ra, equiparato al disco del sole, ma si comporta anche come un’entità indipendente, che può essere personificata da un’ampia varietà di dee egiziane. L’aspetto violento dell’Occhio difende Ra dagli agenti del disordine che minacciano il suo governo. Questo aspetto pericoloso della dea Occhio è spesso rappresentato da una leonessa o un cobra, simbolo di protezione e autorità reale.
Secondo la mitologia egizia, Horus volle vendicare l’uccisione del padre Osiride, perpetrata dal fratello di quest’ultimo, Seth, ma nello scontro con lo zio perse l’occhio sinistro, che si divise in sei parti. Esse furono utilizzate per scrivere le frazioni, aventi il numero 64 come denominatore comune. Nella vita quotidiana, era usato come “unità di misura dei cereali”: ciascuna parte aveva un valore di frazione dell’intero, così come di rappresentazione dei sensi umani. In particolare :
- la parte verso il naso rappresentava la frazione 1⁄2 e l’olfatto (il naso);
- la pupilla rappresentava la frazione 1⁄4 e la vista (la luce);
- il sopracciglio rappresentava la frazione 1⁄8 e il pensiero (la mente);
- la parte verso l’orecchio rappresentava la frazione 1⁄16 e l’udito (l’orecchio);
- la coda curva rappresentava la frazione 1⁄32 e il gusto (il germoglio del frumento);
- il piede rappresentava la frazione 1⁄64 e il tatto (il piede che tocca terra).
Sommando le varie parti il totale è di 63⁄64 , il restante 1⁄64 si pensava fosse stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici.