Che cos’è?
La degenerazione nodulare di Salzamnn è una patologia della cornea caratterizzata da un accumulo di noduli bianco-azzurrognoli a livello della superficie corneale.
Si tratta di accumulo di materiale ialino, prevalentemente collagene addensato, a carico degli strati superficiali, tra epitelio e membrana di Bowman – stroma sottostante.
Come si presenta?
Colpisce più frequentemente le donne, esordisce intorno ai 50 anni, può essere bilaterale. Nelle fasi iniziali è spesso asintomatica, negli stadi più avanzati la presenza delle erosioni corneali ricorrenti domina il quadro clinico. La sintomatologia è caratterizzata da fotofobia, lacrimazione, blefarospasmo e diminuzione dell’acuità visiva. L’occhio non appare infiammato anche se i soggetti lamentano bruciori, sensazione di corpo estraneo e discomfort non ben definito.
Le cause probabili
Sia le cause che il percorso patogenetico non sono ancora del tutto chiare. I pazienti in genere riportano episodi di infiammazione ricorrenti della superficie oculare, traumi, tracoma, abuso di lenti a contatto, occhio secco, disfunzione delle ghiandole di Meibomio, allergie. Si presentano anche casi in cui la diagnosi è insidiosa, date le somiglianze con patologie di natura e prognosi ben diversa.
Trattamento
I disturbi da erosione dei casi lievi possono essere gestiti con lubrificanti topici (lacrime artificiali), antibiotici e lenti a contatto terapeutiche.
Nei casi più avanzati è possibili effettuare un trattamento chirurgico come la cheratectomia superficiale (clivaggio dei noduli con una spatolina) o anche la cheratectomia fototerapeutica (PTK), una procedura sviluppata con il laser ad eccimeri che ha lo scopo di levigare e regolarizzare la superficie della cornea. Le recidive in genere avvengono dopo 5 anni nel 20% dei casi.